Da Lettera43.it dell’8 febbraio 2017
Crimine a Ramallah. È questo il titolo del romanzo che ha gettato scompiglio nella società palestinese, dopo che il procuratore generale Ahmed Barak, con un provvedimento molto insolito, ha ordinato la sua requisizione in tutte le librerie della Cisgiordania, ordinando alla polizia di interrogare il suo editore.
Minorenni da proteggere? Il romanzo conterrebbe infatti passi «indecenti», «incompatibili con la morale». La libertà di espressione va rispettata, ma al tempo stesso il procuratore Barak si sarebbe sentito in dovere di proteggere i minorenni. L’autore, il sociologo e giornalista Abbad Yahya, è rimasto sbalordito dai provvedimenti attuati nei confronti del suo libro. Sulla propria pagina Facebook, dove ha ricevuto numerose manifestazioni di sostegno, Yahya si dice molto preoccupato, anche perchè lui stesso è stato convocato dalle autorità per un chiarimento.
Spaccato della società palestinese. La trama riguarda l’omicidio di una giovane palestinese a Ramallah nel 2012 e la forte emozione che desta in città, dove tutti sembrano mobilitarsi nel tentativo di far luce sul delitto e individuare i colpevoli. Si battono così piste disparate e vengono messi in luce diversi aspetti della società palestinese. Fra questi il diffondersi della malavita, dubbi sulle capacità della polizia, questioni legate ai cosiddetti delitti d’onore all’interno della famiglia e anche i rapporti con gli israeliani, militari e non. Per tre giovani, coinvolti direttamente dalla vicenda narrata, la vita da quel momento cambierà per sempre.
Il libro spopola sul web. Le caratteristiche del romanzo messe sotto accusa? Il linguaggio utilizzato dai protagonisti e i passaggi di carattere sessuale. Interrogato sulla requisizione del libro, il ministro per la cultura Ehab Bseiso, un letterato lui stesso, ha detto di non averne ancora completata la lettura e di non essersi fatto un’opinione definitiva. Ma gli scrittori palestinesi sono già in fermento. E il libro spopola su internet, dove può essere ancora acquistato. «Romanzo coraggioso, spezza dei tabù», scrive uno dei lettori, «avrei voluto che non finisse più».