Da Editoriaraba.com del 7 dicembre 2023
Lo scrittore tunisino francofono Yamen Manaï ha vinto la decima edizione del Prix de la littérature arabe 2022, il premio istituito in Francia dall’Istituto per il mondo arabo e la Fondazione Lagardère per celebrare la letteratura araba tradotta in francese o di espressione francofona, con il suo romanzo Bel abîme (Bellissimo abisso), pubblicato nel 2021 dalla casa editrice tunisina Elyazad. Manai è nato a Tunisi ma vive a Parigi, dove lavora come ingegnere. Per la stessa casa editrice, ha già pubblicato: La marche de l’incertitude (2010), La sérénade d’Ibrahim Santos (2011) e L’amas ardent (2017).
Bel abîme racconta la storia di un adolescente problematico che decide di vendicarsi di tutte le persone responsabili dell’uccisione della sua amata cagnetta, incluso il padre, finendo in prigione per i suoi crimini. È un romanzo che l’autore ha dedicato ai giovani tunisini che la società ha perso e abbandonato al disagio sociale, all’emarginazione e alla disperazione: dopo averlo finito a gennaio del 2021, ha raccontato, in tanti sono scesi nuovamente in strada pieni di rabbia e frustrazione “ma nessuno aveva mai detto loro che avevano bisogno di attenzioni e amore”.
La giuria, composta da personalità del mondo della cultura francese e araba, ha dato la seguente motivazione: «Un romanzo breve appassionante, scritto in uno stile semplice e allo stesso tempo potente, che denuncia – attraverso il percorso di un adolescente ribelle – le ingiustizie di una società crudele nella Tunisia dei quartieri popolari. Questo libro, scritto da un autore tunisino francofono che ha già all’attivo tre romanzi, è stato pubblicato dalle Éditions Elyzad, il cui lavoro fa onore alla francofonia». Bel abîme a giugno aveva già vinto il Prix Orange du livre en Afrique, ovvero un premio che viene assegnato a un autore africano francofono pubblicato da una casa editrice africana (le edizioni Elyzad sono tunisine).
La menzione speciale è stata invece data al romanzo Les Noyées du Nil (Le annegate del Nilo) dello scrittore e giornalista sudanese Hammour Ziada, tradotto dall’arabo da Marcella Rubino e Qaïs Saadi e pubblicato in Francia da Éditions Sindbad/Actes Sud. Qui trovate una scheda del libro, il primo di Ziada a essere tradotto in francese e che in arabo era invece stato pubblicato dalla casa editrice egiziana Dar al Ayn, nel 2019.
La giura del premio così lo ha descritto: «Un romanzo che ci immerge in un villaggio del Sudan degli anni ’60 per raccontarci le rivalità familiari all’interno di una società contadina, in cui la vita semplice e a tratti crudele è scandita dalle piene del Nilo».
Hammour Ziada è nato a Khartum nel 1977 e dal 2009 vive al Cairo in un esilio auto-imposto dopo che la sua casa è stata data alle fiamme; è autore di quattro romanzi e di una raccolta di racconti. Nel 2014 il suo romanzo شوق الدرويش (La passione del derviscio) ha vinto il premio letterario egiziano Medaglia Nagib Mahfuz e nel 2015 è stato finalista al premio IPAF degli Emirati.
Nessuno dei due autori è mai stato tradotto in italiano.