Da ANSAmed del 12 gennaio 2021
Si intitola “Arte ferita” ed è una mostra aperta a Beirut fino alla fine di questa settimana dedicata alla devastazione causata dalla duplice esplosione del porto di Beirut il 4 agosto scorso. In quella che è stata definita una delle più potenti esplosioni non nucleare della storia, sono morte 200 persone, più di altre 6mila sono rimaste ferite e un terzo della capitale libanese è stata danneggiata, costringendo circa 300mila persone ad abbandonare, temporaneamente o per sempre, le loro case. Sfigurate, come moltissime vittime dell’esplosione, sono ora esposte alcune delle opere d’arte rimaste danneggiate nel disastro.
La mostra è allestita a Villa Audi nel cuore di Ashrafiye, quartiere definito “disastrato” dall’esplosione. E la stessa sede di Villa Audi, fondazione privata legata al gruppo bancario Audi co-sponsor della mostra, è rimasta profondamente toccata dalla devastazione del 4 agosto. Tra le opere d’arte esposte ci sono i quadri dell’artista britannico Tom Young, da anni trasferitosi a Beirut e il cui atelier e abitazione sono stati danneggiati dall’esplosione. Le sue tele esposte fino al 16 gennaio appaiono squarciate ma riparate con punti di sutura.
La mostra ospita anche la scultura di metallo dell’artista locale Nayla Romanos Illiya, anch’essa danneggiata dall’urto della deflagrazione.
A Villa Audi sono anche esposti nove quadri dell’artista libanese Nabil Nahhas e che sono stati realizzati dopo la tragedia. Le tele riprendono il tema della devastazione causata dall’esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, lasciate colpevolmente per sette anni nell’hangar n.12 dello scalo marittimo della capitale libanese.