Il prossimo Salone del Libro di Torino (8-12 maggio 2014) ospita quattro incontri con altrettante scrittrici del mondo arabo. Il primo con la palestinese Ghada Karmi, l’altro con la marocchina Rita El Khayat, e l’altro ancora con la saudita Raja Salem e l’ultimo con la poetessa libanese Nada El Hage. Di seguito le informazioni tratte dal sito del Salone.
LINGUA MADRE. UNA STORIA PALESTINESE – LINGUA MADRE
INCONTRO CON GHADA KARMI
a cura di SALONE DEL LIBRO, ATMOSPHERE LIBRI, REGIONE PIEMONTE
Venerdì 9 maggio, ore 12.00
Independent’s Corner
Partecipanti: Diana Carminati, Ghada Karmi, Alfredo Tradardi
Scrittrice, giornalista, medico. Nata a Gerusalemme, vive in Inghilterra ed è attiva da tempo come autorevole opinionista sulla questione israelo-palestinese. Il suo ultimo libro tradotto in Italia è Alla ricerca di Fatima.
LINGUA MADRE. UNA DONNA E IL MONDO ARABO – LINGUA MADRE
INCONTRO CON RITA EL KHAYAT
a cura di SALONE DEL LIBRO, REGIONE PIEMONTE, LANTANA EDITORE
Venerdì 9 maggio, ore 18.00
Arena Piemonte
Partecipanti: Francesca Comencini, Rita El Khayat
Marocchina, impegnata attivamente nella lotta per l’affermazione dei diritti delle donne nel mondo arabo, Rita El Khayat scrive, insieme ad Abdelkébir Khatibi, Lettere da Casablanca, primo epistolario tra un uomo e una donna nella tradizione letteraria islamica.
Con la partecipazione degli studenti di francese dell’Università di Torino
LINGUA MADRE. GIALLO ALLA MECCA – LINGUA MADRE
INCONTRO CON RAJA ALEM
a cura di REGIONE PIEMONTE, SALONE DEL LIBRO, MARSILIO EDITORI
Sabato 10 maggio, ore 16.00
Independent’s Corner
Partecipanti: Raja Alem, Sebastiano Triulzi,
La scoperta di un cadavere di donna mette l’ispettore Nasser a contatto con una versione inedita della città santa per l’islam. Il romanzo della saudita Raja Alem, Il collare della colomba, è un giallo insolito per il lettore occidentale, non solo per l’ambientazione.
Letture e dibattito con NADA EL HAGE,
poetessa libanese autrice di Veli di passione, Interlinea
domenica 11 maggio, ore 12,15
Salone Internazionale del Libro, Spazio Sant’Anselmo, padiglione 3
Veli di passione. La spiritualità araba
partecipanti:
Valentina Colombo, curatrice, Università Europea di Roma,
Souad Sbai, giornalista marocchina, presidente Acmid Donna
Hiba al-Kawas, musicista
Quale testimonianza giunge da Beirut al Salone del libro di Torino tramite la poesia di un’artista libanese molto impegnata come Nada El Hage? Giunge dolore ma anche, o meglio, «l’ultimo cui si aspira (al-mubtaghi) e il fine ultimo (al-muntahi)»: è Dio, inizio e termine di tutte le cose, principale oggetto della ricerca dell’artista libanese Nadia El Hage, compiuta in una mistica solitudine. Attraverso versi ricchi di luci e ombre la poetessa nata a Beirut nel 1958, figlia del grande Ounsi El Hage, eleva la propria chiamata vibrante e lo fa con una delle voci più autentiche e uniche della letteratura araba contemporanea dentro il dramma del Libano, tra le tensioni della guerra e la ricerca di un dialogo. Quale testimonianza giunge da Beirut, una città martoriata, al Salone del libro di Torino tramite la poesia di un’artista libanese molto impegnata come Nada El Hage? Giunge dolore ma anche, o meglio, «l’ultimo cui si aspira (al-mubtaghi) e il fine ultimo (al-muntahi)»: è Dio, inizio e termine di tutte le cose, principale oggetto della ricerca dell’artista libanese Nadia El Hage, compiuta in una mistica solitudine. Attraverso versi ricchi di luci e ombre la poetessa nata a Beirut nel 1958, figlia del grande Ounsi El Hage, eleva la propria chiamata vibrante e lo fa con una delle voci più autentiche e uniche della letteratura araba contemporanea dentro il dramma del Libano, tra le tensioni della guerra e la ricerca di un dialogo.